Valorizzare l’esito del proprio lavoro creativo con una fotografia degna di questo nome: questo è il problema! A lungo mi sono interrogata su quale fosse la strategia migliore. Mi sono

Belle le amiche. Soprattutto quando ti chiedono di realizzare qualcosa per il loro compleanno con le tue manine sante. Allora cominci a pensare a cosa le emoziona, a quello che

Non sai bene cosa te ne farai, ma intanto è più forte di te: li raccogli e te li infili in tasca. Un rametto, un ciuffo di licheni, dei frammenti

Ad un certo punto arriva e mi tira la maglietta: “Mamma peppiace(r)e, mi daai il teefono?” E così smetto di fare quello che sto facendo e sistemo Anna sul divano,

– Buongiorno, signor sindaco. – Eh, si fa presto a dire buongiorno. Per me sarà un buon giorno solamente quello in cui… la città sarà liberata dalle automobili. – E

Un sassolino, due bottoni vintage, un’edizione scompaginata del Simposio di Platone del 1935. Una giornata al mare, ore volate a setacciare scatoline di bottoni anni Sessanta cercando l’armonia di un

Il timido fresco del mattino ci ha stanati e condotti per mano nel parco del “B(r)uco vedde”. Di domenica, alle otto: eravamo solo noi, un torello verde generoso d’acqua, un

Ve l’ho già detto che il mio papà lo chiamiamo Mac Gyver? Al meeting nazionale ASI a Collegno avevo comprato da Crafting Creativa un punch cui avevo resistito più e

Un’occhio vigile, il sopracciglio arricciato, o forse il ciuffo sparato di un cormorano: immobile, silente, rimane. Ritto sul suo collo lungo e slanciato, pare sostenga con quel capo esile e
Settimane intense quelle di fine maggio, con una lunga lista condivisa di cose da fare. Ho rapito mia mamma, peró. Nel blog di Ste avevo letto del meeting nazionale ASI

“Mamma qui mamma, guadda. Non muovetti! Ecco….” “Ah, va bene, sto ferma qui. Cosa vuoi farmi vedere?” “Mamma guadda, con que(s)to vedo meglio fuo(r)i quello che c’è fuo(r)i” Una lente

Pomeriggio da Nonna Papera, venerdì. Questa volta a fare la salsa di pomodoro come quando, noi piccoli, si riempiva la vasca da bagno di butaline e in casa era una

Ieri Anna scendendo dalla macchina: “Mamma pecchè non andiamo più nee co(l)ore?” “Dov’è che ti piacerebbe andare, scusa?” “Nee co(l)ore. (l)à dove facevamo vuum vuum…” Non fosse stato perchè i

Lungopiede alla fine c’è riuscita: ha una casa nuova. Pareti viola e bianche, topini pronti per essere appesi, scatoloni di ritagli, gomitoli di lana, pennelli e bottoni da mettere ancora

Oggi Torino comincia a risuonare della sua eco. Vuoti (ma non deserti come gli scorsi anni, devo dire) i pullman, le strade, gli uffici accanto al mio. Silenziosi gli scivoli