Sapete perché nella foto sono così raggiante? Tutta colpa di questo divano, delle sue toppine magiche (vero Elenita?) e dell’accoglienza che lo staff di Zodio ha riservato a noi blogger per farci fare un tour in anteprima nella sua prima casa italiana, che inaugurerà mercoledì 13 maggio 2015 proprio a Rozzano (Milano).

Riuscite a leggere dietro i miei capelli arruffati? Va bene, ve lo ingrandisco un po’ perché ne vale la pena: sembra essere davvero la differenza tra Zodio e un qualsiasi altro punto vendita dedicato al casalingo e all’arredocasa.

Cosa vuol dire? Che da Zodio tutto è predisposto per accogliere, sostenere, stimolare, sorprendere ogni appassionato di decorazione creativa.

Come? L’abbraccio vuole essere totalizzante, a 360°: si va dalla messa in vendita di prodotti selezionati (e spesso testati) alla creazione di un laboratorio attrezzato aperto al pubblico;

dall’offerta giornaliera di corsi, a servizi di personalizzazione come la cifratura ricamata dei tessuti piuttosto che l’assistenza nella creazione di un menù speciale (io chef Andrea già lo adoro, per le cose squisite che ha preparato per noi).

Si spazia inoltre, con eventi di vario tipo, dal filone del party time – oltre alla vendita di prodotti specifici si organizzano anche feste di compleanno per bambini con laboratorio creativo annesso – a momenti dedicati alla condivisione delle proprie passioni come il knit café, che raccontano meglio di tante parole la vocazione social del punto vendita.

Cosa ha colpito una ‘campionessa casalinga di salto della tecnica creativa’ come me? Il fatto che dedichino due terzi delle loro attenzioni al creare ispirazioni e solo un terzo alla vendita.

Basta guardarsi intorno per capire che è vero, perché il bello non è solo godere della paletta di colori fresca e invitante, poter scegliere stoffine e nastrini piuttosto che tè, farine e spezie rigorosamente live (a prova di annusata), ma anche e soprattutto guardarsi intorno.

Sentirsi dentro una board di Pinterest, e desiderare di non volerne più uscire, lasciare che il proprio immaginario venga nutrito dalle idee creative e dalle soluzioni di arredo o decorazione proposte, spesso davvero molto originali, dei veri e propri coup de foudre.

Poi non dite che non vi ho avvisate: il desiderio di una vostra craftroom sarà sempre più forte.

A farti sentire come a casa ci pensa anche il team: living creativo, arte della tavola, cucina, decorazione creativa, arte del ricevere a casa e benessere sono anche le loro passioni e se si comincia a parlare non si finisce più.

Tra loro c’è anche la mia adorata Elenita, il primo blog creativo che cominciai a seguire anni fa approdando sul web (La trovate qui, con il suo racconto in prima persona).

Siete ancora lì o state già guardando gli orari del treno? Hihihihi… Vi lascio alle vostre fantasie, ma non prima di avervi svelato, con un colpo d’occhio, il contenuto della mia gift box personalizzata!!!! chevvelodicoaffà?

Quando la scelta è quella di stare in ascolto del proprio cliente finale perché si gioca nello stesso campo, la differenza si vede… ).

Non vi resta che prendervi del tempo per giudicare da sole e toccare con mano. A me il tempo non è bastato per vedere tutto, ma nel passaparola stiamo già pensando a gite tra amiche da fare insieme in quel di Milano.

La casa creativa di Zodio, a partire da mercoledì, la troverete qui, ma se vi va potete intanto sbirciare sulla mia pagina Facebook, ho qualche piccolo video da mostrarvi.

P.S.: Per chi se lo stesse chiedendo, questo non è un post sponsorizzato :D Se vi va di proseguire il tour potete leggere anche il resoconto di Simona de Il Pampano (c’è anche una foto mia con Paola) e quello di Paola di We make a pair.

Se vuoi continuare a curiosare...

Atelier di cucina da Zodio con Michele il Cannibale di MasterChef Lo zen e l’arte della manutenzione dell’uncinetto e della manualità creativa Manualmente: rassegna della manualità creativa L’Atelier della Sposa Creativa ad Abilmente Manualmente – Rassegna della manualità creativa 2014 Manualmente: il salone della manualità creativa di Torino – cap 1