“Mamma qui mamma, guadda. Non muovetti! Ecco….” “Ah, va bene, sto ferma qui. Cosa vuoi farmi vedere?” “Mamma guadda, con que(s)to vedo meglio fuo(r)i quello che c’è fuo(r)i” Una lente

Pomeriggio da Nonna Papera, venerdì. Questa volta a fare la salsa di pomodoro come quando, noi piccoli, si riempiva la vasca da bagno di butaline e in casa era una

Ieri Anna scendendo dalla macchina: “Mamma pecchè non andiamo più nee co(l)ore?” “Dov’è che ti piacerebbe andare, scusa?” “Nee co(l)ore. (l)à dove facevamo vuum vuum…” Non fosse stato perchè i

Lungopiede alla fine c’è riuscita: ha una casa nuova. Pareti viola e bianche, topini pronti per essere appesi, scatoloni di ritagli, gomitoli di lana, pennelli e bottoni da mettere ancora

Oggi Torino comincia a risuonare della sua eco. Vuoti (ma non deserti come gli scorsi anni, devo dire) i pullman, le strade, gli uffici accanto al mio. Silenziosi gli scivoli

Niente topini e uccellini come aiutanti. Non stavolta. Ago e filo sono stati i miei e quelli della Lervia comprata tempo fa al Lidl. La Fatina madrina è stata mia

Cose che succedono quando si ha un po’ di tempo. Quando, aspettando che i bimbi riaffiorino dal loro pisolino quotidiano, il ritmo che ci è concesso è quello meno serrato
Una sera abbiamo cenato sole. Lei, due anni armati di cucchiaino, collezionava farfalline all’uovo sul bavagliolo e beveva sorsi d’acqua fresca, avida come fossero gli ultimi. Io, impegnata a spolpare