Se nel corso degli anni avete avete messo da parte un bel po’ di immaginazione e leggerezza, se credete almeno un po’ nelle vostre idee bislacche e avete ancora voglia di mettere in gioco il vostro ingegno e la vostra manualità, siete sulla buona strada per diventare i prossimi costruttori di casette fai-da-te per i vostri bambini.
Possibile che bastino un po’ di buon senso, della catramina e un po’ di spesa al fai-date, pali di recupero e un po’ di manualità per far sì che la capAnna non frani rovinosamente su stessa? Un po’ di fiducia, su! Noi ce l’abbiamo fatta, dal basso della nostra esperienza, e voi non potete che migliorare!!! Male che vada a venir fuori sarà la fantasmagorica casetta di una delle città invisibili di Calvino: sottile, sospesa sul vuoto, tenuta insieme da funi, catene e passerelle. Hihihi
Un avviso per i naviganti, prima di iniziare: non vogliamo insegnare niente a nessuno (come al solito, del resto), ma crediamo nella condivisione in rete di esperienze come questa. Ci piace pensare che sia necessario contribuire – e non solo attingere a piene mani – al processo creativo collettivo. Prendete dunque tutto ciò che vi racconterò come un diario di bordo, e se avete dubbi e domande scrivete, scrivete, scrivete (Vi ricordo anche che troverete tutti i tutorial a partire da qui).
Sperando possa esservi utile, oggi condividiamo tutti i vari passaggi che ci hanno portati alla realizzazione di un pavimento posato su solide fondamenta, capace di reggere un po’ di bambini contemporaneamente e l’eventuale presenza di adulti.
Prima di tutto è necessario costruire la griglia: più fitta sarà – ovviamente i listelli interni vanno avvitati al perimetro in modo da risultare perpendicolari alla posa delle perline – più il pavimento che dovrà reggere potrà risultare resistente. Nel caso in cui vi interessasse, la pianta della nostra capAnna misura 188×140 cm, e non chiedetemi perchè 188 e non 190 cm (poi dovrei uccidervi… hihihi…)
È sconsigliato appoggiare i listelli direttamente sul terreno senza proteggerli opportunamente con un po’ di catramina, che li rende impermeabili all’acqua, o con un prodotto similare.
Noi abbiamo dovuto trattare nello stesso modo anche il tronco di castagno su cui appoggia un lato corto del pavimento: per recuperare un po’ di prato davanti alla capAnna, infatti, abbiamo palafittato la parte posteriore della casetta.
Mentre la vostra griglia si asciuga avete il tempo di preparare lo spazio di posa spianandolo il più possibile (in questo i bambini sono bravissimi!) e di capire come fissare il tutto al terreno.
Noi abbiamo usato come punti d’appoggio il muretto contenitivo di cemento e il famigerato tronco di castagno appoggiato per metà sul terreno, per metà su un maggiociondolo.
Fissata la griglia, si può procedere con la posa in opera delle perline.
Niente di più semplice: si fissa al telaio la prima perlina, quindi si incastra in questa la successiva, battendola di lato con un meraviglioso mazzuolo in legno del bisnonno spuntato fuori per l’occasione dalla soffitta (ma anche il tacco della scarpa va bene), si procede con il fissaggio della prima e così via.
Fare un piccolo foro con il trapano prima di inserire la vite è costato un po’ di pazienza in più, ma ne è valsa la pena, perchè le perline non si sono crepate o rovinate.
Ci siamo un po’ alternati nei ruoli: bisognava scegliere la perlina, esaminarla in modo da verificare che non avesse grossi nodi (che poi diventano facilmente buchi), colate di resina (fastidiose soprattutto su un pavimento), crepe o rotture; inserirla e martellare su tutta la lunghezza; fare il foro di invito; inserire la perlina successiva; avvitare la perlina precedente ai listelli sottostanti. Questa sequenza di lavoro – alternativa a infila-avvita-infila-avvita ha facilitato il posizionamento corretto di tutte le perline.
Per fortuna, anche quando il lavoro duro toccava a me, c’era chi vegliava sul mio operato: quante cose ho dovuto reimparare a fare, lavorando vicino ai due maschietti, ma che bella occasione però!
Alla fine della giornata le mie mani avevano finalmente ripreso confidenza con gesti e utensili da vero uomo polivalente…
… e sul prato era visibile solo un piccolo cambiamento.
A nostra figlia – che per tutto il giorno, dall’alto dei suoi 4 anni e mezzo, aveva giocato a costruire la capAnna infilando i guanti come papà e mamma, misurando con il metro da falegname qualsiasi cosa (anche il sederone della mamma, oh oh), facendo una magia a base di bolle di sapone per dare l’avvio ai lavori – il compito di collaudarla con salti e balletti di felicità.
Nella notte sopraggiunta, per tutti, la consapevolezza di una grande verità: costruire capanne è davvero un’avventura formato famiglia!
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Oggi è venerdì: trovate su LaStampa/mamme il mio tutorial per I Lavoretti Insieme. Avete già pensato alla festa dei nonni del 2 ottobre? Visto che sono loro ad innaffiare con pazienza, giorno dopo giorno, quelle piantine dei nostri figli, perchè non preparare loro un bislacco vaso-gelato?
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Splendida e bravi tutti quanti. Intanto ti mando un po’ di spore così decori la casetta con i funghi
I tuoi funghi blu completerebbero la magia! Chissà, magari anche Mr. Fox apprezzerebbe! Hihihi
Ma con tutte queste “PERLINE” la collana dov’è…ops!!
…Deformazione professionale
Potresti lanciare una nuova moda per l’estate prossima../ cosa ne dici?
Ma che brava la nostra Paoletta-Geppetta ed il resto della family! Una casetta sicuramente invidiatissima!!! Bravi tutti!
Ogni tanto ho pensato che sarebbe stato bello decorarne delle parti con le carte dello scrapbooking e con stoffine belle come le tue… Ma a 1000 metri sul livello del mare risulta un po’ difficile la manutenzione, cosa ne dici?
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Finalmente un articolo che spiega bene come fare!
Figurati Antonio e se hai bisogno sono qui!