Ogni collana handmade è diversa dalle altre. Nasce con un carattere differente, i suoi dettagli la contraddistinguono, a volte a renderla speciale è persino un difetto. Quando viene creata pensando ad una persona in particolare, poi, porta con sé tracce della visione che noi abbiamo di lei. Ed è questa la cosa divertente!
Quando si è trattato di realizzare una collana per Paola di We make a pair in vista della sua festa di compleanno, non ho avuto dubbi, e d’istinto ho tirato fuori la scatola in cui raccolgo i componenti elettronici da riciclare.
Sicuramente è la più geek tra le mie amiche blogger, anche se le sue abilità fuori dal comune non si fermano all’informatichese e al computerese.
Questi circuiti stampati di scarto di OT Bioelettronica mi sembravano perfetti come base da cui partire, così il tasto dello scorrimento delle pagine che ci permette facilmente di guardare avanti.
Una piccola calamita piatta recuperata dietro la guarnizione di un vecchio frigorifero e un ritaglio di stoffa mi sono servite per rendere la collana indossabile girocollo.
Basta un piccolo gesto e oplà, la collana si apre e si chiude…
Adesso che l’ho finita forse la rifarei diversa, come sempre mi capita, ma vi confesso che sono soddisfatta di questo primo risultato, e felice di aver visto Paola precipitarsi ad indossarla in vista del Mammacheblog: se conoscete il suo blog saprete che ha gusti molto ricercati e temevo di non superare l’esame… :D
Non ho pensato di fotografarla indossata, ma tant’è. Voi cosa ne dite? Avete dei consigli? Se questi esperimenti vi incuriosiscono andate a spulciare tra le altre mie creazioni con le schede elettroniche e lasciate una traccia: la seguirò!
Io l’ho vista dal vero ed è davvero notevole! Ho due o tre schede che aspettano un’idea, prima o poi verrà ;-)
Grazie Valentina! La mia insicurezza creativa, una volta portata a termine l’opera, è sempre in agguato. Questo mi spinge ogni volta a migliorare, ma la sfiducia nelle mie capacità, quella vocina che denigra i talenti e gli sforzi, va continuamente ridimensionata e complimenti come il tuo non possono che farmi bene. Poi se ti ho fatto un po’ prudere le mani, ancor meglio, no??? Chissà cosa combinerai…
Ammiro le persone geek e forse le invidio anche un po’.Sono ai minii storici nell’uso della tecnologia.Mio figlio mi ha installato Skype e anche se non morde, non mi sono ancora decisa ad usarlo.Pero’ ho smontato tastiere e uso i tasti per farne scritte per adornare i miei cuori pieni di lavanda. Mi posso definire geek???
Mi piace la collana.
Eh eh Laura, le vecchie tastiere sono irresistibili! Come ti capisco! E poi sì, secondo me puoi definirti geek, perché in quel che fai ti distingui: alla fine vuol dire anche quello!