Seguivo sul web le tracce di chi è andato a Bologna a Mondo Creativo, come standista o in preda a shopping compulsivo, e ripensavo alla bellissima esperienza dello scorso autunno.
A noi blogger accese dal sacro fuoco dell’handmade, alle chiacchiere fitte, alle amicizie che sono nate in quei giorni, alle esperienze creative fatte da allora (anche grazie a Dremel, del multi-vise e delle uova in legno vi dirò a breve), ma soprattutto a un episodio che mi aveva colpito molto, forse perchè inaspettato, simbolico e, in quel suo semplice accadere, davvero emozionante.
Tutto merito di Emma, la figlia 11enne di Laura di IsLaura che, dopo aver ascoltato un nostro scambio di battute in cui confessavo di non conoscere la tecnica dell’uncinetto con le dita e la mia curiosità in proposito, si era procurata un bel gomitolone di lana blu e mi aveva proposto di insegnarmelo.
Non so spiegarvi il suo sguardo, il mio e quell’inaspettato gioco insieme sedute sul divanetto dello stand, se non parlandovi delle signore che si fermavano incuriosite, sbilanciate dalle loro spese appese al braccio. O delle compagne di avventura che via via ci raggiungevano, tutte con un filo di lana in mano. O dei bambini che vedendo Emma lavorare, chiedevano anche loro di poter provare.
Tutti a guardare me, a chiedermi informazioni, a sorridere in una bolla di stupore: “Ma davvero, l’insegnante è la ragazzina?”
Emma, il suo fresco e disinteressato entusiasmo nell’insegnare ad altri il suo saper fare e il suo improvvisato laboratorio di finger knitting a Mondo Creativo dello scorso anno, sono per me un po’ il simbolo di quel contagio creativo che dovrebbe essere la parola d’ordine di ogni fiera di settore, di ogni post sui nostri blog, di ogni incontro tra creativi.
Il suo entusiasmo mi ha contagiata, e io contagio continuamente chi e come posso.
La tecnica che Emma ci ha insegnato porta alla realizzazione di un tricottino che, come potete vedere, a seconda del tipo di filato utilizzato dà rese sempre molto differenti. Nello stesso modo ad influire sono la forma e lo spessore delle nostre dita (provare per credere) e la scelta di serrare più o meno forte il filo ad ogni giro.

Le possibilità di impiego di questa tecnica sono infinite (dalla collana alla tracolla della borsa) per questo tornerò a parlarvene, ma intanto vi lascio con questo mio grazie per il regalo di Emma, che difficilmente dimenticherò! E voi? Ci avete già provato? Che cosa vi siete inventati?
Il finger knitting mi manca, forse perché non ho mai incrociato un insegnante giovane e preparata come la tua.
Cosa faccio delle catenelle? principalmente collane annodandole con dei bei nodoni.
presto, in una veste un po’ insolita, avrete un tutorial tutto per voi. Poi niente più scuse! Comunque anche io adoro le catenelle, sai in francese come le chiamano? la maille en l’aire (il punto nell’aria)… bellissimo!
Il regalo più grande sei tu, che sai regalarci e trasmettere le tue emozioni.
che diventano le nostre.
quella ragazzina è una forza <3
e tu idem ^_^
<3 <3 <3 ... Sai Lieta, queste collane sono adatte per impigliarci dentro ogni giorno un fiore fresco, uno dei tuoi... dovresti provare!
Vi ho viste a novembre, nello stand della Dremel sedute sul divanetto in angolo , sono passata a salutare Doria.Tu , Laura ed Emma con quella meravigliosa chioma riccia e bionda, la foto non le rende giustizia è bellissima . Grazie di aver ricordato un piacevole momento.
laura
Hai ragione, Emma è bellissima e dolcissima, oltre che super creativa e professionale. Dovevi vedere come imbracciava anche la macchina fotografica…. tutta la mamma!!!!!
Bellissima esperienza davvero, densa di chiacchierate e condivisione creativa! Anche io mi sono portata a casa questa nuova tecnica grazie alla dolcissima Emma, ma devo ancora ripeterla a casa. L’effetto arioso con la lana pelosa delle ultime foto è bellissimo!
baci :)
Hai ragione Giulia, bellissima esperienza, mi regala nuova energia ogni volta che ci/vi penso… Prova a tricottare anche con il cotone, l’effetto arioso è molto primaverile…
Grazie a te, sono contenta di averti incontrata, e poi Emma è Emma. Insomma la mia bimba particolare, senza di lei non sarei quella che sono e chissà…
Un abbraccio fortissimo e grazie anche da parte sua.
Laura