La nostra è una famiglia, più che di musicisti, di musicanti di Brema. Suoniamo quasi tutti, chi più chi meno, da generazioni, e chi non lo fa o non lo fa più (come me) è sempre pronto a ballare e a fare festa insieme.
Avessi raccolto tutte le mute di corde esauste che sono state buttate nel corso degli anni, probabilmente ne avrei un armadio pieno, o le avrei genialmente utilizzate per realizzare qualche scultura di arte contemporanea e sarei un’artista ricca e famosa.
Sebbene – incalzata dalla necessità di non essere sepolta viva dalle cose che destino al riciclo – non abbia ceduto alla tentazione di farlo, vi devo confessare che ho da sempre un debole per le corde dismesse di basso, chitarra, benjo e mandolino e talvolta mi è capitato di trafugarne alcune prima che venissero gettate nella spazzatura. Gli utilizzi sono stati vari e bislacchi, come in questo caso.
Vi assicuro che sono un materiale interessante da sperimentare, soprattutto quelle di acciaio che ho usato qui. Basta snervarle nel punto che ci interessa, con le mani o con un paio di pinze, per dare loro una forma. Per tenerle insieme ho usato del fil di ferro rivestito di carta.
In questo caso ho provato ad abbinarle ad un materiale tra i più fragili, per contrasto: la carta velina (grazie Martine!!! È un regalo bellissimo!!) che ho fissato con un po’ di colla vinilica express.
Eccolo allora il cuore finito, un apostrofo rosso da appendere a San Valentino (se cercate altre idee handmade curiosate qui), per giocare una volta ancora a fare la groupie…
E voi? Le avete già usate per realizzare qualcosa?
Lasciate qui sotto il vostro link, sono molto curiosa…
P.S.: Se siete musicisti, magari vi interessano altri due progetti handmade: la pedaliera e la tracolla per bambini.
Anch’io le conservavo.TANTE,chitarra e violino.Poi mi sono arresa:sono indomabili, non si lasciano lavorare. Ora so cosa fare con le prossime che salteranno.Buona serata. laura senza blog
Ti capisco Laura, esercitano su di me un fascino a tratti davvero inspiegabile… Quelle di violino, però, non le ho mai usate!
La chitarra ne ha 6/12, il violino 4 un po’ più corte,
ma sempre uguali e indomabili.
E’ vero hanno un certo fascino,si gingillano, si pensa e si riavvolgono. Domani qualcosa si farà…
non siamo mai a corto di idee…vero?
laurasenzablog
Generi musicali ci mancano… devo ammettere che ne siamo carenti! A casa nostra vanno per la maggiore geometri, archietti etc. Però mia nonna era insegnante di piano… ;-) chissà mai che Davide abbia preso da lei…