Lungopiede alla fine c’è riuscita: ha una casa nuova. Pareti viola e bianche, topini pronti per essere appesi, scatoloni di ritagli, gomitoli di lana, pennelli e bottoni da mettere ancora a posto. Ovunque tracce della sua indole craftosa, di quelle sue dita affusolate armate di Santa Pazienza con cui realizza ogni creazione. Un gelato condiviso, dalla strada il silenzio d’agosto, ieri sera ha inaugurato con me il nuovo tavolo per i ‘pasticci’ (a proposito, voi come li chiamate?). Lungopiede, con un po’ di aiguillettage, ha aggiunto questi occhietti alla nutrita famiglia di esserini buffi di cui si circonda.
Io, tagliando e incollando, incollando e tagliando, ho montato i primi paper toys di Oltreverso, ma la loro, è un’altra storia…