Una sera in un pub, si unì al nostro gruppo di amici un ragazzo che non conoscevo. Prima di andarsene cominciò a piegare un volantino trovato lì per caso: a sbocciare, piano piano, fu una piccola gru.
Mi raccontarono che lasciava un origami in ogni luogo in cui si fermava e che per questa sua abitudine era molto amato da noi ragazze.
Nemmeno oggi, a distanza di anni, stento a crederlo, ma posso affermare con la stessa assoluta certezza che quelle sue creature di carta, ogni volta diverse, sapessero esercitare un fascino particolare anche su lor signori.
Se quest’arte antica, che tutt’oggi conquista i progettisti di ogni settore dai designer agli architetti, dagli stilisti (ragazze, rifatevi gli occhi qui e qui) ai registi (come dimenticare di citare almeno Blade Runner?), non è solo storia giapponese, ma mondiale, da molto tempo prima della globalizzazione culturale dell’epoca contemporanea, un motivo ci sarà.
Nel caso in cui ce ne fosse stato bisogno, andare a Spirito di carta – la mostra di origami organizzata a Torino, nelle storiche cantine di Palazzo Barolo – con la mia bimba di cinque anni mi ha risvelato tutta la sua magia.
Non sembra anche a voi di guardare dentro un caleidoscopio?
In un continuo esercizio di riproduzione in miniatura del cosmo, a comparire davanti a noi erano topolini molto amati dalla nanetta in questione, piuttosto che Nazgul e cavalli alati che la geek-mamma avrebbe volentieri portato via con sè.
Voi su quale destriero sareste saliti? Pillola rossa o pillola blu?
Mia figlia era come su una giostra, correva da una vetrina all’altra senza riuscire a fermarsi, nonostante fosse quasi ora di cena e l’ora di pullman sotto la pioggia per arrivare fin lì.
Quello che voglio dire è che a volte ci spaventiamo per poco, ma se poi vinciamo quel brusio nella testa che snocciola problemi e difficoltà (che ha piantato una tenda anche nel mio capoccione arruffato, non crediate…) spesso è la meraviglia ad accoglierci, a sorprenderci, a darci un po’ di coraggio in più per l’avventura successiva.
Chiederò agli elefanti di aiutarmi a tenerlo a mente…
Per adesso mi godo con il pensiero le meraviglie che abbiamo visto (altri scatti, sempre penalizzati dalla poca ma suggestiva luce delle cantine in cui è stata allestita la mostra, li trovate sul mio Instagram. Per le foto still-life che trovate in questo post dovete invece ringraziare l’ufficio stampa della mostra: ogni tanto essere giornalista ha i suoi lati positivi hihihi) e mi organizzo per andare a giocare con la carta ad Abilmente. Ce la farò? Chi di voi ci sarà? Lasciate un commento qui sotto o in privato così ci si mette d’accordo…
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P.S.: Oggi è venerdì. Il mio tutorial settimanale per I Lavoretti Insieme su LaStampa/mamme è dedicato alla neve con cui spero di poter giocare nel weekend e agli Hama Beads realizzati con i tappi. Provate con me? Gli altri tutorial li trovate qui.
Questa mostra sembra incredibile Paola! Mi fai venire voglia di andare con i miei… ma tempo per Davidino il distruttore e disturbatore.. tu che dici? p.s. I tappi coma hamabeads… in non ho parole per lo stupore!
La mostra è piaciuta molto a noi tutte. Con me e Anna c’erano anche altre tre creative di età diverse e tutte abbiamo amato molto ogni angolo della mostra, anche la sala in cui erano esposti i lavori dei Licei artistici. Non è molto grande – ci avevano detto che in mezz’ora l’avremmo vista, ma noi siamo state dentro un’ora e mezza – ma è un concentrato di piccoli capolavori. Per Davidino il distruttore e disturbatore ci sono i dinosauri, tanti insetti e serpenti, cavalli, il tigrone dentone (anche se non fa bu-bu-settete)… e comunque non pensare che con Anna sia stata una visita zen. Continuava a urlare “mamma guarda questo e questo e questo” correndo da una parte all’altra! Se ci fosse un po’ più di sole ti direi: cosa aspetti? Torino è bellissima! ma qui piove piove piove
Che spettacolo la gru che vola:se tiri la coda, muove le ali,quante ne ho fatte. L’origami ha un fascino tutto zen…ma quante barchette, inferno e paradiso, cappellini abbiamo fatto a scuola anche quello era origami.
Per gli hamabeads passo, mio figlio ha 33 anni e non mi dite che ci sono i nipotini.Ognuno si bada i suoi:ho già dato.laura senza blog
Laura non lo sapevo, vado subito a tirarle la coda….
…allora vola? Tienile il sottopancia con 2 dita e tira la coda.
La coda : tema ricorrente ,sarà un segno?
laura
Bello, bello… l’origami è una delle prime cose che ho cominciato a fare da autodidatta dopo il disegno, avevo forse 6-7 anni. Mia mamma mi faceva le barchette con le carte delle golia e io ho cominciato da lì ;-)
Devo cercarne uno facile per i nostri piccoli. Magari il cane? Hai qualche idea?
Paola…
Grazie di aver condiviso, con Anna deve essere stato una sorta di Alice nel paese delle meraviglie…. una meraviglia dopo l’altra ^________^
Ma è fantastica questa mostra. Chissà se riesco ad organizzarmi per venire.
E poi bellissima la coincidenza, proprio il giorno in cui stavo iniziando a far scoprire gli origami a Stefano tu vai a questa mostra.
Devi dirmi qual’è l’app che avete usato…
Bellissimo, non vedo l’ora di andarci anch’io!
Cosa farai ad Abilmente con la carta? Sono curiosa!
Lisa
Ho visto che promuovevano dei corsi ma non c’è ancora il calendario. Forse oggi, chissà…
Grazie mille del suggerimento, ho visto il tuo post venerdì sera e sabato mattina ero già li. E’ piaciuta a tutti, chi per gli scarabei, chi per i dinosauri, chi per la tigre, gli orsi,il Nazgul, insomma ha accontentato tutti e se non lo leggevo da te me la sarei persa.
Ecco a cosa servono i blog!
l’origami è una tecnica incredibile…! alcune cose però come gli elefanti o il top hanno un’aria più morbida, è sempre la stessa tecnica?
immagino che anche i miei figli impazzirebbero!!
C’erano origami fatti anche tagliando anche la carta o con più colori. Origami con carte diverse, anche quasi trasparenti. Altri con una sorta di rete metallica. Di tutto un po’