Ci sono luoghi che, sebbene non esistano, ci appartengono più di altri, perchè ad essi è legato a filo doppio il nostro immaginario; a volte li percepiamo come se fossero reali, e crescono insieme a noi, senza mai smettere di offrirci un qualche rifugio.
I Lego per me sono uno di questi non-luoghi: a loro mi affido fin da bambina (#quellochelabloggernondice esplicitamente è che non ha mai smesso di giocarci hihihi) divertendomi a immaginare mondi altri, oltre-versi sempre nuovi.
Ovviamente è pieno il mondo di teste matte come la mia, e forse non è un caso che la mia piccola Anna si sia fermata proprio davanti al Muzeum Lega di Praga, attirata dagli omini a grandezza bambino della vetrina (rigorosamente assemblati con n-mila mattoncini).
Il primo museo privato di Lego nella Repubblica Ceca offre 340 mq di esposizione su tre piani, con più di 2500 modellini, il più antico dei quali è del 1949.
Devo dire che l’esposizione è un po’ sacrificata rispetto a tutto il materiale raccolto (ci sono Lego ovunque, anche in bagno) ma ci pensi solo dopo esserne uscito perchè a colpirti, tutto subito, è davvero altro.
Ad accoglierti, ad esempio, è una sorta di arazzo a tutta parete che, mattoncino dopo mattoncino, riproduce una veduta di Praga (nella foto se ne vede solo una parte perchè così vuole il mio i-phone: per la pioggia continua la Nikon l’ho lasciata a casa, perdonata?).
Più in là si trovano serie di successo come Cars (c’è anche un Mack sempre in movimento), un terzo piano dedicato a Star Wars e alle guerre stellari (anche a quelle più proletarie con cui giocavo io da bambina), c’è Batman con i suoi bat-gadget, Toys e chi più ne ha più ne metta.
Non mancano confezioni d’epoca, galeoni, elicotteri, aeroplani, auto da corsa, paesaggi sottomarini, stazioni, città e full immersion in declinazioni più femminili del mattoncino originario… Risponde all’appello anche Babbo Natale!
Ogni pezzo della ricca (e preziosa a giudicare dalle porte blindatissime) collezione è corredato da indicazioni in merito all’anno di uscita e a volte al numero di mattoncini usati, il tutto in ceco e in inglese, con guide disponibili all’entrata anche in altre lingue.
La grafica si potrebbe migliorare, ma come dire, il tutto è funzionale e i commessigiovanialtiebelli sembrano usciti da una pubblicità.
Pensate per i bambini, ci sono anche diverse zone di gioco libero con i mattoncini duplo e con quelli tradizionali (se siete a Praga con i bambini e piove cosa state aspettando?) e diverse possibilità di interazione.
Alcune quasi magnetiche, a giudicare dalla difficoltà con cui i genitori riuscivano a portare via i figli, come la pulsantiera che permette di muovere o arrestare i treni;
altre più semplici, ma d’effetto, come l’attivazione della sirena e delle luci del camion dei pompieri piuttosto che del rumore del mare grazie ad una con fotocellula.
Gran finale la vendita al dettaglio di alcuni dei componenti: Lego come caramelle e una bambina che ha convinto la sua maminka a portar via un souvenir imitando lo sguardo ruffiano del gatto con gli stivali di Shrek (mamme, non dite che non vi avevo avvisato: la consolazione è il costo decisamente conveniente rispetto all’Italia).
Per concludere: se andate a Praga per la prima volta lasciatevi conquistare dal suo dedalo di viuzze acciottolate e costellate di palazzi rinascimentali e barocchi, dal suo ponte annerito dal tempo, dal ghetto e dall’Art Nouveau, dall’isola di Kampa, dalla Moldava di Smetana, dai concerti nelle chiese, da uno spettacolo in uno dei più di 50 teatri cittadini, dal secondo focolare delle birrerie e dei locali di tendenza, dai giocattoli in legno, dai cristalli e dalle bellissime mostre, dai sempre più numerosi (e cari) negozi di design e dagli antichi fasti del Castello.
Se peró passate dalle parti di Nàrodni 31 (Praga 1, sulla linea del bus 22) tra le 10 e le 20 fateci un salto, soprattutto se avete bisogno di scaldarvi un po’ o con voi viaggiano i vostri bambini: per loro sarà un’esperienza indimenticabile.
Per inaspettate coincidenze della vita – in cui crescendo credo sempre di più – i Lego hanno segnato il passo della nostra settimana a Praga, a cominciare dal fatto che mia figlia li ha scelti come unico gioco da mettere in valigia, per finire con Adele e Cristiano e la loro storia d’amore in Ragazze Mancine di Stefania Bertola (perfetto per mettere il cervello for dal frigo e ridersela un po’): galeotta fu proprio la nave dei pirati, “summa filosofica dei Lego”, potevo non concludere il post segnalandovi la scrittrice torinese? Na shledanou….
Praga e il Museo dei Lego….vado a cercare un volo, grazie della dritta.
Bellissima la descrizione alla tua passione, per altro condivisa, dei Lego.
Sono felice di vedere e leggere che sia stato bello! Quel museo è davvero fantastico!
OMG. Il paese delle lego-meraviglie!
Che ne dite, organizziamo una gita per Legoland???? hihihi…