Anche questa picciotta lo sa: a volte, lungo il sentiero, quando siamo più stanchi o delusi, addolorati, o quando le circostanze ci hanno indotto a seppellire i nostri desideri troppo in profondità, perdiamo fiducia.
Puó servire fermarsi, stare immobili, assaggiare e ascoltare, raccogliere tutti gli indizi possibili, per riprendere infine contatto con ció che più amiamo.
Per questo mi piace pensare che ad ogni Picciotta venga affidato un progetto da custodire.
Non un sogno vago, da mondi altri, ma un desiderio da concretizzare, piccolo, vero.
Per ricordarselo, tenerselo stretto, indossarlo, cullarne il pensiero.
E voi, quale progetto avete? Assomiglia ad una di queste Picciotte?
La mia piccola Anna ha scelto quest’ultima, tuffandosi a pesce sulla leccarda del fornetto prima ancora che la bambolina cuocesse, costringendo la mamma ad alcuni ritocchi. I fiorellini sono un regalo di Elena, vicina di banco del social fimo, che con il resto della canna a fiore si è preparata i pezzi di una collana che promette molto bene.
Riprendere contatto con i nostri sogni…
impresa importante,
e se una picciotta può aiutarci…ne voglio mille!!!
Lieta
“Non un sogno vago, da mondi altri, ma un desiderio da concretizzare, piccolo, vero”…Uh, quanto le sento mie queste parole, mi hai letto nel pensiero? O le tue picciotte hanno millemila poteri? Di certo son carinissime, e la mia preferita è la prima! ‘Beso e noche :))
Ciao, elenita°*°
bella l’idea di un oggetto, tangibile, per poter rimanere sempre in contatto con qualcosa di intangibile, un pezzo di noi stessi che troppo facilmente dimenticheremmo.
la mia preferita è la prima, un abbraccio!
oh ma sono bellissime, le adoro! a me piace quella della tua piccolina. anche a me piace pensare che piccoli oggetti possano aprire grandi mondi!
Ma sono carinissime!
grazie per la visita e per l’apprezzamento.
Sarebbe bello conoscerti venerdi alla presentazione de “La Magia del Bianco” a Chieri
Mari
Ogni volta che creo una picciotta mi emoziono. A volte borbotto perchè non viene come avrei voluto, certo, ma dopo averla tirata fuori dal fornetto, quando la riconosco come mia, mi emoziono sempre. Pubblicarne la foto sul blog e su facebook e raccogliere i vostri sguardi entusiasti aggiunge ad ognuna di loro un valore nuovo! Grazieeeeee!
Paola