Correndo sotto la pioggia, mentre saltavo davvero poco agilmente tra una pozzanghera e l’altra, tenendo stretto sulle spalle il mio zaino da montanara (l’unico, ahimè, ad avere la copertina impermeabile) per cercare di tornare a casa non proprio da strizzare, all’improvviso mi è scappato da ridere: e se le bombe che avevo in tasca fossero esplose?
No, non avete sbagliato blog, nè sono uscita da una serie nostrana di Homeland e questa è solo mia figlia photoshoppata da diavoletto, fotografata davanti alle bellissime creature selvagge di Maurice Sendak: stavo solo ridacchiando tra me, per esorcizzare la stanchezza di un’intera giornata al Salone del Libro di Torino, al pensiero delle bombe ecologiche (contenenti argilla, terra e semi di sulla) che ci avevano regalato insieme ai libri acquistati, quelli di Hacca. Bhe, confesso, non conoscevo ancora questa casa editrice di Matelica, ma la cura, la grafica e il packaging dei loro libri mi hanno davvero colpita.
Sono stata a snasare nello stand per un po’ e ne sono uscita con le bombe e un libro con la copertina interattiva: i segnalibri, inseriti tra il retro della copertina e l’aletta, vanno a completare il personaggio… ma non ho comprato il libro solo per questo, anche se avrei potuto hi hi hi. Si sa, il mio racconto del Salone (vissuto per metà come mamma e per metà in compagnia di un’amica) deve limitarsi all’handmade o quasi, se no stiamo qui fino a domani…
Continuo allora con questa chicca di Artebambini. Vi ricordate? Accarezzando il mio pancione di mamma mi chiedevo: mia figlia che pianta sarà? Saremo alberi di Mauro Evangelista pubblicato da Artebambini fa rispondere lei a questa domanda: sul retro del libro c’è una tasca con un pezzo di corda che ti invita a creare il tuo albero. Tanta poesia per un pugno di canapa, non credete? Impossibile non provare a giocare…
Sempre tra i libri per ragazzi un altro piccolo coup de foudre: un kit per costruire un pupazzo, un po’ particolare nel suo genere perchè affianca al materiale occorrente anche un bel libro componibile di istruzioni passo passo, da tenere caro per immaginare progetti futuri. Regalo ideale per una nonna che abbia voglia di giocare con ago e filo insieme ai nipoti più e più volte. La casa editrice è Ideali, il titolo Crea il tuo pupazzo di stoffa, e sembra essere del 2011, ma tant’è, io me l’ero perso.
Di Corraini ci è piaciuto Disegnare in fondo al mare, di cui io e la piccola Anna abbiamo seguito il laboratorio (nonostante fosse destinato a bambini più grandi), condotto dall’autrice: un libro da portare con sè in vacanza per inventare il cibo mangiato dai pesci o disegnare i tatuaggi ai marinai.
Per gli amanti del faidate più esperti, particolarmente appassionati di legno e colori, vi segnalo invece un libro di Terre Nuove che promette di svelare tutti i segreti per la preparazione casalinga di vernici, oli, smalti, cere e velature prodotte con ingredienti rigorosamente naturali. Quando ho visto una ricetta per l’applicazione di una velatura alla birra, non ho davvero saputo resistere al suo ecobricolage.
Qualche ultima nota: tra gli allestimenti mi ha colpito molto l’uccello di foglie nello stand di Biblioteca dell’Immagine (dove come ogni anno bisogna passare almeno per vedere i nuovi disegni di Marcus Parisini),
e tra gli stand per accessori ho trovato molto divertente l’idea degli Scaldalibro: belle la grafica, e l’idea anticrisi: il progetto infatti offre una nuova opportunità a molte donne che, dopo la chiusura di una fabbrica tessile in Provincia di Torino, hanno perso il lavoro. Per gli appassionati di cucina e cakedesign posso solo segnalare Casa Cookbook con tutta la sua programmazione per grandi e piccini (ma i foodblogger avranno già raccontato di tutto e di più).
Quel che rimpiango è di non aver potuto partecipare a molti degli incontri del fitto programma, quest’anno dedicato in tutto e per tutto alla creatività: sono sempre una grande occasione per arricchire il discorso comune, partecipare, insieme immaginare… Mi resta la consolazione di queste piccole scintille raccolte qua e là, ma soprattutto quella di aver visto gli occhi di mia figlia e di tanti altri bambini coinvolti dalla programmazione del Bookstock Village (la grande area 0-20 anni) brillare dalla felicità: saranno loro la nostra nuova grammatica della fantasia.
P.S.: Se siete interessati trovate qui e qui i miei post sul Salone del Libro 2012.
meraviglia…ho fatto un salto al salone del libro, troppo di corsa per riempirmi gli occhi di bellezza come avrei voluto…
A chi lo dici… il tempo non basta mai! Dai che prima o poi chissà, vedremo pubblicato un libro tutto tuo…
Paola