Mentre tagliuzzavo i vecchi leggings a strisce della piccola Anna per farne un segnalibro per la Bombetta pensavo che avrei voluto esserci, una di quelle sere, all’UFO, quando i Pink Floyd suonavano di Interstellar Overdrive versioni improvvisate da più di venti minuti. O quella volta che in una jam session coinvolsero anche Frank Zappa.
I miei viaggi interstellari sono ben più casalinghi, ma la menzione speciale assegnata a Serena dal mio Roger Rubbish per l’Estate Riciclattola (tutte le vincitrici le trovate qui) per il suo Godzilla non poteva trovare una colonna sonora migliore.
E’ immaginando astronavi e tempeste stellari, quiete cosmica e scontri di asteroidi, che è nata Chaika.
La mia coniglietta diy ha scelto per sè il nome in codice di Valentina Tereshkova, la prima donna nello spazio, e ora vola verso l’infinito e oltre, da un libro all’altro, a casa di Serena.
Io le chiedo un passaggio, ho bisogno di tempo per non pensare, per giocare, per non fare. Nel salutarvi vi lascio una traccia, per gioco, con non poca vergogna. Un mio racconto scritto qualche anno fa, ambientato in una Torino che si stava preparando proprio all’alba dei favolosi Swinging Sixties, mentre in televisione Yuri Gagarin diceva che la Terra dallo spazio era blu e bellissima.
Mi perdo un po’ dietro le parole, come a volte mi succede, ma spero vi faccia immaginare un mondo ancora in bianco e nero, una Torino in cui a sciamare per le strade erano le biciclette degli operai della FIAT, in cui per far festa si andava all’Esposizione Universale.
Buona estate diy a tutti!
P.S.: I tutorial su LaStampa.it verranno pubblicati puntualmente ogni venerdì. Li troverete a partire dalla mia home page. E se non lo avete ancora fatto scaricatevi l’e-book con i primi 100 Lavoretti Insieme. Ci rileggiamo a settembre con i risultati del lavoro faidate per #dremel4home!
E la nostra non poteva esserne più felice e fiera conservando da sempre il sogno segreto -ma mica poi tanto- di fare l’astronauta! :-)
Chissà Sere, mai dire mai!!!!! Contenta che Chaika da te abbia trovato casa!
Noooooo con tutte quelle tutte quelle bollicine…. Sono pazza per i pois! Racconto scaricato, Godzilla accerchiato!
hihihi, in effetti è un bel po’ a pois. ce ne sono di diversi colori e alcuni – che forse in foto non si vedono – sono forati, e si colorano grazie al fucsia sottostante. Comunque con un oblò grande così, chissà la terra da lassù come si vede bene….
Ma che bello il racconto, mi sono innamorata di questa bambina di 13 anni che si disegna le scarpe. E poi c’è Torino…
Grazie Chiara. Sai che non l’ho riletto prima di pubblicarlo? Altrimenti non avrei mai trovato il coraggio. Però c’era Gagarin, erano proprio quegli anni lì…