C’è sempre del verde, laggiù in fondo, che germoglia in silenzio: questo, ormai, penso di averlo imparato. Devo ripetermelo peró come un mantra, in giornate come questa, in cui il cielo si incupisce tra le cimase delle case e si addensa scuro, presagio di temporali; in cui senti tradite quelle prime luci di primavera, quel balcone con la terra nei vasi già rivoltata, quei pomeriggi di giochi svestiti.
Ecco allora il mio piccolo augurio per l’equinozio che viene, il mio sacchetto di semi da disperdere al vento: ecco un po’ di rossi, del verde, dei blu di cui far tesoro, da tenere stretti durante ogni notte…