Abbiamo la casa piena di ghiande. Ti rotolano sotto le scarpe rendendo incerti i tuoi passi, condiscono le insalate che Anna prepara per i suoi amici di stoffa, diventano palloni

Questo Re Pomodoro ha una storia speciale, familiare, di quelle che ti tieni strette, segrete. Voglio peró condividere con voi il suo profilo poco francese, di nasone bislacco, di re

A volte dimentico che de-cidere etimologicamente significa tagliare. Anzi, tagliare via, mozzare. Meglio, dunque, se è un progetto ben preciso a guidarci, soprattutto quando in mano abbiamo forbici vere. Quando

Sospeso in quell’unico equilibrio precario che ti è concesso ci senti chiacchierare e cantare, avvertire di stare solo lì, dove l’acqua del fiume è lenta e più calda, una piccola

Partire per il campeggio, per la prima volta con i bambini. Due anni e mezzo e quattro. La lista chilometrica di cose da portare ancora appesa al frigorifero mi ricorda

Non sai bene cosa te ne farai, ma intanto è più forte di te: li raccogli e te li infili in tasca. Un rametto, un ciuffo di licheni, dei frammenti

Un sassolino, due bottoni vintage, un’edizione scompaginata del Simposio di Platone del 1935. Una giornata al mare, ore volate a setacciare scatoline di bottoni anni Sessanta cercando l’armonia di un

Un’occhio vigile, il sopracciglio arricciato, o forse il ciuffo sparato di un cormorano: immobile, silente, rimane. Ritto sul suo collo lungo e slanciato, pare sostenga con quel capo esile e

“Mamma qui mamma, guadda. Non muovetti! Ecco….” “Ah, va bene, sto ferma qui. Cosa vuoi farmi vedere?” “Mamma guadda, con que(s)to vedo meglio fuo(r)i quello che c’è fuo(r)i” Una lente

Oggi Torino comincia a risuonare della sua eco. Vuoti (ma non deserti come gli scorsi anni, devo dire) i pullman, le strade, gli uffici accanto al mio. Silenziosi gli scivoli