Sentivo dei rumori nell’armadio. Di festini, casse di rhum, canzoni stonate e pacche sulle spalle. Di risacca e onde che si infrangono contro gli scogli. Di mappe arrotolate in fretta, nascoste furtivamente dentro le tasche.
A nulla mi serviva avvicinarmi all’anta e aprirla con circospezione.
Tutto taceva, e io mi sentivo come dentro un fumetto di Calvin e Hobbes o un trailer di Toy Story.
Alla fine ho lasciato in giro qualche rocchetto di filo, un pezzo di camera d’aria avanzata dalla cover per iphone, un vecchio guanto e la vecchia calzamaglia infeltrita di Annina, ma soprattutto qualche scampolo di stoffa rigata: una tentazione irresistibile per qualsiasi pirata.
Solo così sono riuscita a stanare il mio lupo di mare: un vero coniglio, ma anche un vero pirata, con trascorsi nei bassifondi di Paperinedellafesta e un passato piuttosto maleodorante, con cicatrice sul petto e ancora senza nome.
Anche lui verrà adottato da uno dei bimbi ospedalizzati dell’Istituto Oncologico Pediatrico del Policlinico di Bari, il 18 maggio.
Lo sapete già? Servono 200 pupazzi, realizzati utilizzando calzettoni spaiati o inutilizzati e tanta fantasia. Datevi da fare, basta una serata, anche meno, di lavoro (sì lo so, potevo dirvelo prima, ma almeno sui social network questa volta l’ho fatto: giuro che migliorerò!). Chi vuole partecipare può inviare il suo pupazzo a Libreria Culture Club Cafè, via Cristoforo Colombo, 70 – 70042 – Mola Di Bari (BA)

E’ bellissimo e non conoscevo questa iniziativa!!! Non ho mai lasciato un commento , ma sbircio spesso qui a casina tua e ci sono cose fantastiche!!!
Laura… grazie! Soprattutto per aver lasciato una traccia. Anche io seguo il tuo blog sai, ma commento raramente per il tempo che non ho. Prima o poi tenterò il tuo progetto di colla vinilica e acquerelli… non credere che io abbia dimenticato!!!!