Vi ricordate quel cortile d’altri tempi quasi in riva al mare? E tutte quelle sculture di sassi con cui la scorsa estate abbiamo contagiato anche i nonni, gli amici, i vicini?
E’ quasi ora di riportarci la piccola Anna e i suoi supernonni, mentre il lavoro trattiene noi tapini in città.
E allora mi basta chiudere gli occhi un attimo, nonostante la pioggia quasi autunnale che scroscia al di là dei vetri, per risentire il sentore salmastro dell’aria, quello che ti arriccia i capelli e segna le case, quasi fosse un tatuaggio.
Mi ci appendo, e a portarmi per mano fino laggiù sono piccole cose, seminate per casa, come questa mia scultura fatta di niente: solo qualche sasso trafugato alla battigia e un ciuffo di alghe, una conchiglia.
Ci passereste un weekend, lì con me, su quello scoglio battuto dai venti, con quelle luci che girano e continuamente ridisegnano il cielo, come in un quadro di Turner?
Io sento già i gabbiani, le loro voci lontane, ed è un richiamo come di sirena: ci vediamo là.
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P.S.: Oggi è venerdì. Trovate su I Lavoretti Insieme su LaStampa.it il mio nuovo tutorial. Si gioca a creare pattern naturali con i fiori con un trucchetto facile e immediato.
Pinnati entrambi!! ihiih
Ci vorrebbe il teletrasporto, ma quando lo inventano? Grazie per il pin!
Riesco quasi a sentire l’odore e il rumore del mare :)
(e fammi dire pure che il pattern con i petali è superrrrrrrrrrr!)
Ma la natura quante ne sa?