Mettere a posto il nostro garage riciclando un grande armadio anni ’70 dei miei genitori per stipare attrezzi, materiali e carabattole varie è stata una grande occasione di decluttering, ma essere costretta a decidere cosa fare di ogni scatola o sacchetto mi ha fatto, nello stesso tempo, riscoprire tesori sepolti da tempo. Non sono passate inosservate le vecchie camere d’aria della bici ancora in attesa di essere riciclate: io adoro le Inner Tube Creations!
Ne avevo già sperimentato l’utilizzo con i manici della borsa realizzata per il mio personalissimo Pico (della Mirandola o De Paperis, scegliete voi hihihi), ma ne ero uscita in parte sconfitta perchè la mia macchina da cucire non riusciva a macinare lo spessore della scocca da divano sommato a quello della camera d’aria. Come non comprenderlo? Anche il calzolaio aveva faticato e non poco…
Questa volta ci ho riprovato cucendo fra loro due strati di camera d’aria (per avere la scritta centrale) e, contro il lato esterno della camera d’aria, uno scampolo di tela leggerissimo che fungesse da fodera. L’esperimento questa volta è riuscito pienamente, anche se è passibile di non pochi miglioramenti.
La difficoltà maggiore che ho riscontrato è legata al fatto che non è possibile puntare spilli o eseguire imbastiture: si cuce a istinto, improvvisando, facendo tesoro della propria esperienza, avendo in mente il risultato finale, un po’ alla Poppy Treffy…
La cucitura, inoltre, tende a tirare un po’ la camera d’aria (o forse ho sbagliato io ad impostare la tensione del filo, chissà… se avete consigli lasciate scritto qui sotto, ve ne sarò grata). Questa cover per iphone nasconde, dunque, un trucco: nella parte anteriore, tra la fodera interna e la camera d’aria, ho inserito un cartoncino plastificato di misura che tiene stesa la cover e le impedisce di ‘fare le orecchie’. Ho rifinito con un bordino.
Come al solito vedo mille difetti (anche se papà-cavaho cui era destinato è contentissimo), ma il succo del mio discorso è solo uno: anche con una macchina da cucire di fascia super economica come la mia è possibile sbizzarrirsi utilizzando le vecchie camere d’aria al posto della stoffa… E voi ci avete già provato?
Bellissimo risultato! Chissà se inizierò a fare amicizia con la mia macchina da cucire…
Se ce l’ho fatta io Rita…
Ciao Paola! Anche a me piacerebbe molto provare ma non mi sono mai passate tra le mani!! Il tuo portacellulare mi sembra bellissimo… addirittura con la fodera!! Le cose che ho visto io delle mie amiche di Torino non l’avevano ed erano bellissime lo stesso!!
Loro facevano prima i fori con l’aggeggio del calzolaio e poi cucivano con fili colorati e grossi. Risultato molto bello!
Io quando cucivo i sacchi del caffè o quando cucio il pvc al posto degli spilli uso (non ridere) lo scotch di carta o quelle mollette metalliche che si usano per temere insieme più fogli… sapessi un nome ;)!!
Non so forse potrebbe funzionare anche con questo materiale!! Ciao bravissima e “spericolata”!! una bacio Claudia
Ma certo, lo scotch di carta, come ho fatto a non pensarci! Sei un genio Clod!!!!! Grazie per aver condiviso il trucchetto (non tutti lo fanno). Io avevo provato con le mollettine metalliche che uso per chiudere i pacchetti della pasta ma mi davano noia e alla fine le ho defenestrate preferendo un po’ di spericolatezza… hihihi. Anche l’idea delle tue amiche di Torino sembra interessante e sicuramente più veloce da realizzare! La fodera è stata un lavoraccio indispensabile perchè la camera d’aria che avevo a disposizione era vecchietta e tendeva a sbriciolarsi un po’. Avevo paura che i granelli si infilassero nei connettori del telefono causando qualche danno… Comunque le tue borse in pvc sono bellissimissime!!!! W lo scotch di carta!
è troppo bello! ci vedrai difetti ma lo trovo stupendo. purtroppo io e la macchina da cucire non ci siamo mai parlate…
Ciao cara come stai? Da quando ho aperto lo shop sono latitante da tutti i blog, compreso il mio – perdonami!
non ho mai rovato a cucire le camere d’aria, ho il terrore di rompere la macchina da cucire…
Guarda, credo di essere stata molto coraggiosa perchè la mia macchina da cucire l’ho pagata all’epoca meno di 50 euro. Ne avessi avuta una diversa, magari non avrei osato!
Ma dai altro che difetti è una cosa super! Voglio provare pure io! Passo dal ciclista e vedo di farmene mettere da parte un paio ;-)
Hihihi… buona idea!
Cover originalissima! Dì la verità: questo post lo hai scritto per me!
Lo sai che mio marito è un biker e che in garage ho non so quante camere d’aria?
Bhe, chissà cosa combinerai… magari ci tiri fuori la borsa che vorrei potermi cucire io! Mi manca però la materia prima per ora… Forse dovrei chiedere al ciclista di zona…
Splendido risultato, altro che difetti! E bellissimo pure il post sui calzini! Per Paola hip hip urràààààà!!!
Mumble mumble, cara Elenita, i difetti ci sono eccome, ma a noi l’handmade piace così! Altrimenti che gusto ci sarebbe se non potessimo migliorare?
La camera d’aria non l’ho ancora sperimentata, però, a giudicare dal tuo risultato, ne vale la pena, specialmente per fare un regalo a un ragazzo/uomo spiritoso. È bello vedere gli esperimenti di cucito insoliti e trovo l’idea molto simpatica!
[…] poi, visto che Papà – Cavaho ormai ha la sua, realizzata cucendo le camere d’aria delle biciclette, come tirarsi […]
Grazie!
Come ho già letto questo bel lavoro sembra dedicato a me.
Non vedo piú molto bene e non cucio piú volentieri… Peró vado in bici!
La macchina ha almeno 30 anni ma mi é molto cara, un regalo della nonna.
Che aghi uso?
Ancora complimenti!
Gragra.
Hai ragione a chiedermi che aghi usare. Un’ago è la differenza tra un lavoro riuscito e uno gettato nel cestino. Io ho lasciato quello nella dotazione base della mia macchinetta da cucire, che credo sia un universale, perchè non ne possiedo altri se non quello per maglina. In effetti non sono molto attrezzata, fino ad ora sono andata avanti con dei fili comperati quando ero adolescente su Postalmarket hihihi, mi sto vergognando anche a raccontarlo. Se ne hai potresti vedere come va con quelli per pelle e finta pelle. Fai comunque delle prove in un angolino…
[…] attrezzi giusti, si sa, ma qualche piccolo esperimento ho cominciato a farlo anche io: vi ricordo la cover per l’iphone o lo smartphone (con […]